ITINERARIO delle OPERE di GAETANO VICARI a BARRAFRANCA
OPERE di GAETANO VICARI a BARRAFRANCA presso LOCALI APERTI AL PUBBLICO
-MARIA S.S. DELLA STELLA, olio su tela cm.156x125 (Chiesa Maria S.S. della Stella)
-CRISTO NELL’URNA, olio su cartone telato cm.50x35 (Locali della Chiesa Maria S.S. della Stella
-SENSO DI SICUREZZA E PROTEZIONE, olio su tela cm.70x50 (Museo Bellico)
-APOSTOLI IN PROCESSIONE, olio su tela cm.100x50 (Pro Loco)
-CRISTO DELLA DIVINA MISERICORDIA, olio su tela cm.100x140 (Chiesa Maria S.S. dell’Itria)
-CRISTO, olio su tela cm.50x70 (Locali della Chiesa Maria S.S. dell’Itria)
-S. SEBASTIANO, olio su tela cm.86x179 (Chiesa Madre della Divina Grazia)
-GIUDITTA E OLOFERNE, olio su tela cm.85x183 (Chiesa Madre della Divina Grazia)
-L’ADDOLORATA DELLA GRAZIA, olio su tela cm.60x80 (Locali della Chiesa Madre della Divina Grazia)
-U TRUNU, olio su tela cm.130x170 (Scuola Media Statale G.Verga-Don Milani)
-NATIVITA’, olio su tela cm.150x130 (Locali della Chiesa Sacra Famiglia)
-S. CECILIA, olio su compensato, opera incompleta dipinta con Giuseppe Bonfirraro e Calogero Mingoia (Locali della Chiesa Madre)
GIUDIZI CRITICI SU GAETANO VICARI
Fa bene a dipingere e l’analisi attenta che fa della figura mi fa capire della sua onestà nel porsi davanti alla tela.
WALTER VALENTINI
Fa sul serio per la netta definizione delle forme e del colore. Una pittura serrata…in cui ogni cosa sembra definirsi con la luce.
REMO BRINDISI
La sua pittura è ammirevole perché ha radici profonde in una lunga e disinteressata passione.
ENRICO BAJ
Dipingere come fai te, è come pregare…
BRUNO CECCOBELLI
Penso che il suo amore per la pittura, il suo bagaglio tecnico la porterà sempre più avanti.
FLORIANO BODINI
Seguo il suo lavoro…e vedo quanto “Amore” vi si trova. Un interesse ed una passione che è soprattutto attenzione alle “cose” che si propongono
PIPPO SPINOCCIA
Sono delle composizioni molto singolari: per il suo “discorso” delle mani soprattutto.
GIUSEPPE ZIGAINA
Noto una capacità espressiva notevole con una interpretazione di un dolore umano, che solo chi ne è partecipe, almeno ambientalmente, può rappresentare.
GIORGIO ALBERTINI
I suoi quadri dimostrano di possedere una grande capacità di realismo nella figura umana, che è capace di suscitare emozioni.
LETIZIA FORNASIERI
Opere molto interessanti, frutto di una valida ricerca e di un impegno intenso ed appassionato.
CARLO GAJANI
Le opere realistiche (come le sue) hanno una qualità, che saranno sempre apprezzate, (nessuno butta un quadro realista) e che entreranno comunque nella vita di tutti. Per l’altra pittura tutto è in dubbio.
LUCIA PESCADOR
I suoi quadri sono davvero ben dipinti e mi congratulo con lei, come avviene le rare volte che mi imbatto in qualcuno che sa ancora maneggiare i pennelli.
SERGIO CECCOTTI
I suoi dipinti sono molto ben fatti, classici.
BRUNO MUNARI
Mi pare che lei abbia attitudine e capacità…
ALIGI SASSU
Complimenti per la sue opere, che si fanno notare per la perfetta tornitura delle forme e la finezza dei chiaroscuri, accompagnate dall’accordo dei colori nitidi e smaltati.
SERGIO CECCOTTI
Ritengo le sue opere particolari e misteriose
WILLIAM XERRA
Le sue opere sono pittoricamente interessanti ed il gesto generoso.
GIANNI BERTINI
Opere realizzate con acuta sensibilità e intensità.
MARIO NANNI
I “buchi rettangolari” si evidenziano in chiave dicotomica nei confronti dell’egemone similismo figurale, che tipicizza il tuo “modus operandi”.
ANTONIO CARENA
La contaminazione dell’oggi è quanto mai evidente e rabbiosa nel gesto di creare fori nella tela, che ultimamente il Nostro compie.
Il senso di questa provocazione è inquietante e misterioso.
Forse sono i sedimenti della ribellione di Fontana, oppure è icona di quello squarcio, quella caduta, in cui tanti ritengono che sia stata coinvolta l’arte con la A maiuscola fin dall’apparire della fotografia che ne metteva in discussione il compito di riproduttrice della realtà.
VITTORIA BELLOMO
CRITICA DI ANTONELLA BRANDI
Un recupero dell’estetica. Un’attenzione al bello secondo il giudizio che di esso Kant dà “il bello è l’oggetto di un piacere universale e disinteressato”. In questo senso le opere di Gaetano Vicari possono definirsi “belle”, a prescindere dal concetto e dalle finalità.
Belle di una bellezza che non può sfuggire ad alcuno perché essa non è l’impressione sensibile di un soggetto, ma è una categorica “bellezza aderente” corrispondente alle esigenze di unità, ordine ed armonia, esigenza che l’uomo, anche inconsapevolmente, ricerca comunque.
ANTONELLA BRANDI
CRITICHE DI ENZO FABIANI
Generalmente nella moderna ricerca di se stesso, l’artista parte figurativo ed arriva astratto alla mèta. Questo pittore invece è partito impressionista, è passato per il Surrealismo e l’Astrattismo ed è approdato ad un Realismo che potremmo dire magico per la sensibilità coloristica e la nitidezza d’esecuzione. Una ricerca dunque compiuta seriamente e giustamente premiata.
ENZO FABIANI
Se da una parte non si può escludere del tutto una parentela con i ritrattisti ottocenteschi, italiani e francesi, dall’altra viene da ricordare il modo di definire il motivo secondo i grandi ritrattisti fotografi contemporanei. Il che porta, grazie ad una tecnica avvertita e sensibile, a risultati di accattivante interesse.
ENZO FABIANI
GAETANO VICARI –UN PONTE TRA PASSATO E PRESENTE
Gaetano Vicari è uno di quei pittori che non smettono mai di cercare attraverso l’arte la loro vera natura.
Passato attraverso le più svariate esperienze artistiche (impressionismo, surrealismo, astrattismo) da qualche anno è approdato al realismo, affrontando con grande perizia tecnica la figura, il paesaggio e la natura morta.
Alcuni critici asseriscono che i suoi ritratti, inseriti in ovali scuri, subiscono l’influenza della ritrattistica dell’800, ed insieme quella dei grandi protagonisti della fotografia contemporanea, ed io aggiungerei creando un ponte tra passato e presente.
La contaminazione dell’oggi è quanto mai evidente e rabbiosa nel gesto di creare fori nella tela, che ultimamente il Nostro compie.
Il senso di questa provocazione è inquietante e misterioso.
Forse sono i sedimenti della ribellione di Fontana, oppure è icona di quello squarcio, quella caduta, in cui tanti ritengono che sia stata coinvolta l’arte con la A maiuscola fin dall’apparire della fotografia che ne metteva in discussione il compito di riproduttrice della realtà.
Così Vicari si trova, come molti altri, nella necessità di cercare nuovi orizzonti e si rivolge ad una sorta di realismo magico, in cui la funzione di quei volti si fa storia di emozioni che riemergono dall’oscurità della memoria, e nella sua memoria ci sono soprattutto i volti, le mani, a produrre un’energia di luce, a creare sospensioni sature di interrogativi.
In questo modo, pur dando una lezione di pittura “tout court” egli si tira fuori da un discorso puramente estetico, e confluisce nella schiera di coloro che hanno qualcosa da dire.
VITTORIA BELLOMO